Gentili, in seguito al referendum del 23 giugno 2016, il 29 marzo 2017 il Governo del Regno Unito ha attivato il meccanismo di ritiro previsto dall’articolo 50 del Trattato sull’Unione europea. L’attivazione della procedura ha comportato ufficialmente l’avvio dei negoziati per concordare i termini dell’uscita formale del Regno Unito dall’Unione Europea, inizialmente prevista per il 29 marzo 2019, ma definita solo a ridosso del Natale 2020. chiedi allo Studio Angeleri per conoscere ulteriori informazioni.
Quindi, dal 1° gennaio 2021, il Regno Unito non è più parte del territorio doganale e fiscale (Iva e accise) dell’Unione Europea. La circolazione delle merci tra UK e UE verrà regolata dall’accordo 855/2020 del 26 dicembre 2020. Per la gestione della prima fase del 2021 è consigliabile fare riferimento alla circolare n. 49/D emanata in data 30 dicembre 2020 dall’Agenzia delle dogane, che tiene conto anche del contenuto dell’accordo sopra richiamato. L’Agenzia delle entrate ha istituito il Punto di assistenza “Info Brexit” per rispondere a quesiti, inviati da soggetti residenti e non residenti, sugli effetti dell’uscita del Regno Unito dall’UE.
I quesiti sull’applicazione di norme e regolamenti in materia di imposte dirette e indirette di competenza dell’Agenzia possono essere inoltrati al Punto di assistenza tramite la casella di posta elettronica infobrexit@agenziaentrate.it. Sul sito dell’Agenzia, inoltre, sono pubblicate alcune faq che posso risultare utili nella fase di prima applicazione dell’accordo.
Ad oggi sono presenti 3 quesiti relativi:
- al caso del soggetto inglese che aveva una identificazione diretta in Italia e al problema della nomina del rappresentante fiscale;
- al caso della società italiana che corrisponde canoni a soggetti inglesi, in merito alla possibile esenzione da ritenuta;
- al caso di una società stabilita in GB che fornisce servizi di telecomunicazione e teleradiodiffusione, iscritta al MOS.
Gran Bretagna fuori dai modelli Intrastat