l’Italia rimane ancora al primo posto in Europa per livello di pressione fiscale, pari al 48,2%. Tale dato, che emerge da uno studio realizzato da Consiglio e Fondazione nazionale dottori commercialisti, è dovuto in particolar modo al notevole incremento di tassazione che si è avuto nel 2019. Il livello di tassazione ufficiale, quindi, sarebbe pari al 42,4% (al 6° posto in Europa), ma, stime della Nadef 2020 alla mano, è destinato ad arrivare fino al 43% nel 2021, con una leggera contrazione dello 0,4% nel biennio successivo. Il dato della Fondazione dei commercialisti rappresentato, varia per una forbice del 5,8 punti percentuali, dovuto dal Sommerso, stimato in 12 % del PIL. Stando, infatti, alle stime OCSE, l’Italia sarebbe al primo posto in Europa per cuneo fiscale sulle famiglie monoreddito con figli (39,2%) e al terzo posto assoluto con riferimento ai single senza figli (48%). In generale, la pressione fiscale sulle famiglie, che contribuiscono al gettito tributario per 323 miliardi di euro su un totale di 758,6 miliardi, è risultata nel 2019 pari al 18%, in crescita di 0,3 punti rispetto al 2018. nel 2018 l’italia era al 7° posto per pressione fiscale sul lavoro (21% del totale), al 21° per quella sui consumi (11,1%) e al 26% per tassazione sui capitali (9,6%), per un totale di 41,7%. In particolare, per il gettito IVA in rapporto al PIL, l’Italia si colloca al 26° posto nella graduatoria , mentre è al 5° posto per il gettito dell’imposta personale sul reddito.
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