Lo studio ha posto il seguente Quesito, al Sole24ore, di facile risoluzione; oggigiorno più che mai, è argomento di attualità.
QUESITO : Un soggetto residente all’estero, può aprire partita Iva in Italia delegando il commercialista?
RISPOSTA: La risposta è affermativa, con le seguenti precisazioni. Per aprire la partita Iva è necessario compilare il modello di inizio attività. I soggetti non residenti (persone fisiche e soggetti diversi) che intendono identificarsi direttamente devono compilare il modello ANR/3. Se un cittadino extracomunitario, soggiornante in Italia, intende avviare un’attività di lavoro autonomo – sia come titolare di impresa individuale che come socio di società di persone, amministratore di società di capitali, legale rappresentante di società straniere, o che assume una carica amministrativa all’interno di una società attiva – dovrà essere in possesso di un permesso di soggiorno in corso di validità regolarmente rilasciato dalla Questura per:
– lavoro autonomo
– Lavoro subordinato
– attesa di occupazione
– motivi familiari
– motivi umanitari
Se si dispone di un permesso di soggiorno in corso di validità, al momento della presentazione telematica della pratica al Registro Imprese e quando assumono una carica amministrativa all’interno di società già attive, i cittadini extracomunitari devono allegarne copia. Se l’interessato è in possesso di un permesso di soggiorno in corso di rinnovo, può comunque presentare la pratica al Registro Imprese, allegando:
– il talloncino della raccomandata inviata al Centro Servizi Amministrativi di Roma attraverso Poste Italiane al momento della presentazione della domanda di rinnovo del permesso di soggiorno;
– copia del permesso di soggiorno non più in corso di validità. Se dal controllo sul Portale dell’Immigrazione la pratica risulta non completa, l’iscrizione al Registro Imprese viene sospesa, fino alla regolarizzazione.
Chiedi Allo Studio Angeleri dei Commercialisti, il supporto e l’evasione della Pratica